Si desidera che il (standard) POSIXt
tipo dalla base R che si può avere in 'forma compatta' come POSIXct
(che è essenzialmente un doppio che rappresenta le frazioni di secondo da epoch) o forma, purché in POSIXlt
(che contiene sub -elementi). La cosa interessante è che l'aritmetica, ecc sono definiti su questo - vedi help(DateTimeClasses)
esempio rapida:
R> now <- Sys.time()
R> now
[1] "2009-12-25 18:39:11 CST"
R> as.numeric(now)
[1] 1.262e+09
R> now + 10 # adds 10 seconds
[1] "2009-12-25 18:39:21 CST"
R> as.POSIXlt(now)
[1] "2009-12-25 18:39:11 CST"
R> str(as.POSIXlt(now))
POSIXlt[1:9], format: "2009-12-25 18:39:11"
R> unclass(as.POSIXlt(now))
$sec
[1] 11.79
$min
[1] 39
$hour
[1] 18
$mday
[1] 25
$mon
[1] 11
$year
[1] 109
$wday
[1] 5
$yday
[1] 358
$isdst
[1] 0
attr(,"tzone")
[1] "America/Chicago" "CST" "CDT"
R>
Per quanto riguarda la loro lettura in, vedere help(strptime)
Per quanto riguarda la differenza, troppo facile:
R> Jan1 <- strptime("2009-01-01 00:00:00", "%Y-%m-%d %H:%M:%S")
R> difftime(now, Jan1, unit="week")
Time difference of 51.25 weeks
R>
Infine, lo zoo package è un contenitore estremamente versatile e ben documentato per matrice con data/ora associata e indici.
fonte
2009-12-26 00:45:41
Grazie. Le persone che hanno creato i nomi per le funzioni R sono crudeli. Voglio dire come dovresti indovinare che POSIX ha qualcosa a che fare con il tempo? – Christian
Ma 'help.search (" date time ")' avrebbe scoperto le funzioni adiacenti. –
@DirkEddelbuettel sì, e questo è utile. Ad ogni modo non è una scusa per i nomi sbagliati. Più il codice è leggibile senza la necessità di documentazione, meglio è. – nandinga